Melis contro le forze del male

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Sottotitolo: allora dovrebbe prendersela con se stesso. Abbiamo un vendicatore mascherato in città, che si fa fotografare con un passamontagna in testa per dare dell’infame a chi dice che cosa sta succedendo in questo sfortunato paese. Sfortunato ad averlo come sindaco, ovviamente.

Invece di dare spiegazioni insulta e minaccia querele, la reazione tipica di chi sa di non avere argomenti e di chi conosce solo l’intimidazione come strumento di argomentazione politica. Il tutto condito con accuse a vanvera cercando disperatamente un nemico da combattere, perché per lui la politica è solo questo: aggressione dell’avversario a qualunque costo, allo scopo di ottenerne la distruzione. Ma si sbaglia signor sindaco, noi non siamo il “cartello” delle minoranze nonostante lei lo speri con tutte le sue forze.  Non che cambi granché in effetti, perché si serve di noi come scusa per attaccarle, nei suoi impeti propagandistici di supereroe impegnato contro le forze del male. Anzi, più di un supereroe, un essere mitologico, con il corpo di uomo e la testa di cazzo.

Ma non proseguiremo su questa strada, non ci faremo trascinare nei vortici degli insulti perché in questo, lo dobbiamo riconoscere, lei è molto più bravo di chiunque altro. È una questione di attitudine, se vuole di senso morale, bisogna esserci portati a coniugare solo il verbo “odiare” per rapportarsi con gli altri. A lei viene naturale, a noi no. Purtroppo le vicende umane dipendono in modo decisivo dal caso e dalle circostanze, che vuol dire che ha più fortuna chi si trova nel posto giusto al momento giusto. Questo tempo disgraziato, egoista e menefreghista è proprio quello ideale in cui persone come lei e i suoi amici possono prosperare. Le è andata bene, ma non se ne approfitti e soprattutto sia sportivo con quelli che hanno ancora l’abitudine di cercare di capire le cose, non sono loro le forze del male, anche se lei probabilmente lo sa benissimo.

Dice che siamo degli infami perché diciamo la verità, allora come dovrebbe definire chi dice le bugie? Abbiamo già dimostrato che lei lo ha fatto e lo fa di continuo, a volte senza alcuna forma di vergogna.  Come quando ha trasformato un guasto alla sua macchina in un attentato, per sfruttare a suo vantaggio l’onda emotiva della vicenda di Laura Prati, farsi compatire e diventare il paladino che combatte da solo contro le forze del male. E gli infami saremmo noi? O come quando si dimentica di adottare il piano anticorruzione per le attività amministrative nel nostro paese, o come quando suddivide artificiosamente i compensi per i collaboratori esterni per poter eludere il passaggio attraverso i bandi di gara (con grande gioia dei suoi amici), o come quando retrodata ordinanze per potersi parare il culo (si dice così), o come quando arruola pseudo ambientalisti prezzolati per sostenere progetti allucinanti. E potremo continuare parlando di edilizia scolastica, di incarichi dati ad avvocati non qualificati, per quanto amici, e via discorrendo. Davvero ma davvero sicuro che gli infami siamo noi?

No signor sindaco, noi non siamo la minoranza. Ma poi di quale minoranza stiamo parlando? Non esiste un’opposizione reale in questo paese, ma un insieme di gruppi politici in confusione che stanno ancora cercando di capire quale strada percorrere, se mai lo stanno facendo. Abbiamo scoperto più cose noi con quattro telefonate che loro con la possibilità di accedere agli atti, cosa che lei tanto decanta. O forse sta parlando del Movimento 5 stelle, che da quando si è alleato con lei ha misteriosamente perso ogni impeto ambientalista? Certo in cambio hanno avuto il coordinamento della protezione civile, affidato a una persona che non aveva mai nemmeno fatto il corso base. Si fanno comprare con poco non c’è che dire e pazienza se in caso di emergenza nessuno saprà cosa deve fare.

C’è una differenza sostanziale tra noi e lei signor sindaco, perché noi non apparteniamo a quella sottocultura, purtroppo predominante, che vede nella politica esclusivamente il mezzo per guadagnare soldi o prestigio, o entrambi. La sottocultura a cui appartiene lei e soprattutto le persone che ha intorno, una sottocultura che si nutre di propaganda, che ha il terrore dell’approfondimento e che non può sostenere il confronto. Vogliamo parlare delle commissioni? Tempo fa la commissione ecologia ha dato parere negativo per la vicenda Ely e lei in tutta risposta non solo li ha ignorati, ma si è anche vendicato sollevando il presidente della commissione dal coordinamento delle protezione civile. Ancora oggi, a così tanto dalle elezioni, siamo senza commissioni, forse perché dal suo punto di vista sono solo una cosa fastidiosa il cui giudizio non le interessa, come del resto ha dichiarato alla stampa. Il suo capogruppo Matteo Corti è un dirigente sanitario, quindi abituato a gestire le persone, potrebbe concludere il compito in poche ore. Se non lo fa è perché ha ricevuto l’ordine preciso di non farlo. In cambio guadagnerà punti nella corsa a successore designato tra quattro anni. Vincerà chi tra lui e Samantha Caprioli sarà disposto a rinunciare alla maggior parte delle proprie prerogative di sindaco e restituirle a lei, che quindi continuerà a fare il sindaco di fatto, anche se non di diritto. Esattamente come Putin e Medvedev, e questa è un’altra cosa che ci differenzia: le fonti di ispirazione. Le sue fanno veramente cagare.

In ogni caso questo è l’ultimo post di Suciak, il nostro compito lo abbiamo svolto, abbiamo detto a chi doveva saperlo con chi ha a che fare Solbiate Olona. Siamo rimasti anonimi e abbiamo aperto il blog dopo le elezioni proprio per non essere accusati di volerne approfittare per fini personali e per non darle la scusa di intraprendere cause giudiziarie. Non perché ne abbiamo paura, ma per toglierle un’arma di propaganda e per non dare ai suoi amici avvocati la possibilità di ingrassare con i soldi del comune, anche se avrebbero poi ovviamente perso la causa. Se non sbaglio è quello che è successo di recente per un ricorso al TAR, che il comune ha dovuto ritirare pagando le spese legali. Con soldi pubblici ovviamente. Chissà perché questa cosa ha dimenticato di scriverla sul suo giornalino.

Adesso confidiamo nel lavoro di chi questo lavoro lo deve fare, le opposizioni politiche e i giornalisti, se mai ne sono rimasti in giro. Certo non sono quelli che vengono a farsi dettare gli articoli nel suo studio, insultando se stessi e la loro professione, gente che non ha e non avrà mai il talento per fare questo mestiere e allora si arrangia come può leccando i piedi ai potentati locali. Gli altri documenti in nostro possesso li forniremo a chi di dovere. Ci accusa che non abbiamo niente in mano perché altrimenti ci saremmo rivolti alla magistratura? Veramente noi abbiamo sempre fatto un discorso di etica e di trasparenza, ma se insiste vedremo di accontentarla. Magari questa volta confidare nel pantano in cui si ritrova la procura di Busto non sarà sufficiente.

Ai nostri quindici lettori (purtroppo non abbiamo la possibilità di spendere migliaia e migliaia di euro in propaganda come fa Melis) auguriamo buona fortuna. Ci si vede in giro.

Il team di Suciak

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